Sintesi di un dibattito organizzato
dall'Associazione "in tempo" a Palazzo Santa Chiara sul tema
"Novità della vecchia pittura"
Intervento di Carla Mazzoni
Alla domanda <Perché negli anni 2000 ancora
"PITTURA FIGURATIVA"? > la mia risposta è
< PITTURA FIGURATIVA PER NECESSITA’>
Necessità
interiore dell'artista di dare voce al suo sé. Un discorso che parte dal suo intimo,
dalla sua esperienza personale in
rapporto con le circostanze del mondo. In ogni Opera le immagini,la loro
disposizione nello spazio della tela, i colori e la forma che assumono, non
sono una scelta arbitraria, ma corrispondono
a questa “NECESSITA'
INTERIORE” .
Nell'Opera
d'Arte, come in una composizione musicale dove ogni nota ha un suo suono,
modificare anche di poco la forma o i colori, vuol dire modificarne in modo
sostanziale il Suono Interiore.
La superficie
del quadro è come lo "Spazio
Acustico", è uno Spazio di Contestualità: accadimenti,
emozioni, razionalità.
E'NECESSITA' per l'Artista rappresentare, in modo esplicito e
significativo, la sua Verità interiore e la Verità esteriore,
ossia la VERITA’ DI REALTA’, di quella realtà che lui coglie in anticipo rispetto alla società del suo
tempo.
Egli prevede le future implicazioni delle
azioni che si svolgono nel presente e con la sua Opera può scuotere il torpore
o la "cecità" dei contemporanei.
A questa Necessità interiore ed esteriore,
corrispondono gli indivisibili “cosa” e
“come”.
La Forma, il come,
è il contenitore del contenuto, il cosa, ed è il cosa che determina
la Forma dell'Opera d'Arte,
passando attraverso fasi diverse.
Possiamo evidenziarne tre fasi salienti:
Fase durante la quale l’artista si impegna a rendere
palese il contenuto del dipinto, ossia il suo messaggio: è questa una fase
di elaborazione, nella quale sono presenti consapevolezza e
intenzionalità.
Fase rapida, durante la quale intervengono interiorità,
inconsapevolezza e lateralità;
Fase conclusiva durante la quale l’artista controlla perché l’armonia, o la
disarmonia, che ha assunto la Forma dell’immagine, corrisponda al
senso che egli vuole dare a quella sua Opera.
Dove è allora la NOVITA’ di questa pittura?
La NOVITA' è nel codice sempre nuovo del
presente e nel codice del vissuto che
appartiene al singolo artista. E’ nella scelta di una pittura di REALTA', realtà
in quotidiana trasformazione, realtà non compiuta, realtà in progress
Quindi non Figurazione con tentazione di naturalismo o descrittivismo dell'immagine
tout court. Non crepuscolare “recherche", ma acquisizione e coscienza del passato
sul quale fare cardine per rappresentare il presente. Quindi
volontà di dar conto del mondo e della storia, di
testimoniare la presenza di una cultura militante e necessità di
"poesia". Questi gli obiettivi.
Allora, non parliamo di “Nuova Figurazione", ma
bensì di "FIGURAZIONE NUOVA", rivoluzione di contenuti del reale, del sociale, delle trasformazioni delle abitudini e della
morale.
Esenin, poeta della Rivoluzione russa, suicida,
lasciò un piccolo scritto <per un uomo la morte è un evento difficile,
sconosciuto, ma ancora più nuovo è “vivere">
Carla Mazzoni
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